Tumore alla mammella e tumore ovarico rallentati da un vaccino


Secondo i ricercatori del National Cancer Institute ( NCI ) i pazienti con tumore ovarico e della mammella con limitato carico tumorale e precedente trattamento chemioterapico minimo possono beneficiare di un vaccino ricombinante basato su vettore poxvirale. br>
Tra le 12 pazienti con cancro della mammella che hanno ricevuto il vaccino, il tempo mediano alla progressione è stato di 2.5 mesi ( range: da 1 a 37 mesi ) con una sopravvivenza globale media di 13.7 mesi ( range: da 2.7 a 42.9 mesi ).

Per le 14 pazienti con tumore ovarico che hanno ricevuto il vaccino, il tempo medio alla progressione era di 2 mesi ( range: da 1 a 6 mesi ) con una sopravvivenza globale media di 15.0 mesi ( range: da 1.5 a 57 mesi ).

Le 26 pazienti nello studio avevano tumore al seno metastatico ( n=12 ) o cancro ovarico ( n=14 ) che era progredito dopo la terapia standard, o erano pazienti non candidate alle terapie standard. Inoltre era richiesto un ECOG ( Eastern Cooperative Oncology Group ) performance status di 0 o 1.

Le partecipanti hanno ricevuto iniezioni mensili con vaccini PANVAC che esprimono antigeni associati al tumore ( TAA ) per l'antigene carcinoembrionario ( CEA ) e la mucina-1 insieme a tre molecole co-stimolatorie delle cellule T.

Queste pazienti erano state pesantemente pretrattate. Su 26 pazienti, 21 avevano subito tre o più cicli precedenti di chemioterapia.

Gli effetti collaterali, associati alla somministrazione del vaccino, sono stati generalmente lievi. Reazioni al sito di iniezione sono state comunemente riportate.

Tra le pazienti colpite da cancro al seno, 5 hanno iniziato la sperimentazione con elevati livelli sierici di CEA; 2 hanno presentato una diminuzione di questi livelli e 4 hanno presentato stabilizzazione della malattia.

Tra le pazienti con tumore ovarico, 2 hanno mostrato un calo dei livelli sierici di CA-125, un antigene presente sulla superficie di molte cellule del tumore dell’ovaio.

Alcune pazienti che avevano limitato carico tumorale e il cui sistema immunitario non era compromesso da vari cicli di chemioterapia sono apparse beneficiare del vaccino.

Inoltre alcune donne hanno mostrato una buona risposta clinica alle terapie successive allo studio.

Secondo i ricercatori la sopravvivenza globale può rappresentare un migliore endpoint rispetto al tempo alla progressione o alla riduzione della massa tumorale. ( Xagena_2011 )

Fonte: Clinical Cancer Research, 2011



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