Vaccinazione contro il papillomavirus: l'uso di Gardasil non è raccomandato nelle donne in gravidanza
Un gruppo di Ricercatori dei Merck Research Laboratories, a West Point negli Stati Uniti, ha valutato il profilo di sicurezza nelle gravidanze esposte a vaccino quadrivalente contro il papillomavirus umano ( HPV ) di tipo 6/11/16/18 ( Gardasil ), analizzando i dati postmarketing sugli esiti delle gravidanze ( nati vivi, aborti, morti fetali e anomalie congenite ).
Uno dei criteri di arruolamento comprendeva l’esposizione al vaccino entro 1 mese prima dell’inizio dell’ultimo ciclo mestruale o nel corso della gravidanza.
Le misure di esito erano gli esiti della gravidanza e i difetti alla nascita.
Per i 517 casi prospettici con esito noto, 451 ( 87.2% ) sono nati vivi, incluse 3 coppie di gemelli.
Tra i 454 neonati, 439 ( 96.7% ) sono risultati normali.
Il tasso generale di aborto spontaneo è stato pari a 6.9 per 100 esiti e la prevalenza di difetti maggiori alla nascita è stata di 2.2 per 100 bambini nati vivi.
Si sono verificati 7 decessi fetali ( 1.5 per 100 esiti ).
In conclusione, i tassi di aborto spontaneo e di difetti maggiori alla nascita non sono risultati superiori rispetto a quelli osservati nella popolazione non esposta al vaccino.
Benchè non siano stati individuati ad oggi segnali negativi, l’uso del vaccino quadrivalente contro HPV non è raccomandato per le donne in gravidanza. ( Xagena_2009 )
Dana A et al, Obstet Gynecol 2009; 114: 1170-1178
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