Gardasil tetravalente, vaccino anti-HPV: avvertenze speciali e precauzioni di impiego


La decisione di vaccinare un soggetto deve tenere in considerazione il rischio di precedente esposizione all’HPV ( papillomavirus umano ) ed il beneficio potenziale della vaccinazione.
Come per tutti i vaccini iniettabili, un adeguato trattamento medico deve essere sempre prontamente disponibile in caso di una rara reazione anafilattica a seguito della somministrazione del vaccino Gardasil tetravalente.

Si può verificare una sincope ( svenimento ) a seguito, o anche prima, di qualsiasi vaccinazione specialmente negli adolescenti come una risposta psicogena all’iniezione con ago.
Questo fenomeno può essere accompagnato da vari disturbi neurologici come disturbi transitori della vista, parestesie e movimenti tonico-clonici degli arti durante la fase di recupero.
Pertanto, i soggetti vaccinati devono essere mantenuti per circa 15 minuti sotto osservazione a seguito della somministrazione del vaccino.
È importante che siano poste in essere adeguate procedure per evitare infortuni causati dallo svenimento.

Come con qualsiasi altro vaccino, la vaccinazione con Gardasil tetravalente potrebbe non assicurare la protezione di tutti i soggetti vaccinati.
Gardasil è in grado di proteggere unicamente dalle patologie causate da HPV tipi 6, 11, 16 e 18, ed in misura limitata dalle patologie causate da alcuni tipi di HPV correlati.
Pertanto, devono continuare ad essere seguite precauzioni appropriate contro le malattie sessualmente trasmesse.

Gardasil è indicato solamente per uso profilattico e non ha effetto su infezioni attive o accertate patologie cliniche da HPV. Gardasil non ha mostrato di avere effetto terapeutico.
Il vaccino non è pertanto indicato per il trattamento del tumore del collo dell’utero, delle lesioni displastiche di alto grado del collo dell’utero, della vulva e della vagina, o dei condilomi genitali.
Il vaccino non è altresì indicato per prevenire la progressione di altre lesioni già esistenti correlate con il papillomavirus umano.
Gardasil non previene lesioni dovute a un tipo di HPV vaccinale in soggetti infettati dallo stesso tipo di HPV al momento della vaccinazione.

Per l’impiego di Gardasil in donne adulte si deve tenere in considerazione la variabilità della prevalenza dei tipi di HPV nelle differenti aree geografiche.

La vaccinazione non sostituisce l’abituale screening del collo dell’utero. Poiché nessun vaccino è al 100% efficace e poiché Gardasil non protegge contro ogni tipo di HPV nè contro infezioni preesistenti da HPV, l’abituale screening del collo dell’utero mantiene importanza critica e deve essere effettuato in accordo con le raccomandazioni locali.

La sicurezza e l’immunogenicità del vaccino sono state valutate in individui con infezione nota da virus dell’immunodeficienza umana ( HIV ) di età compresa tra 7 e 12 anni.
I soggetti con una risposta immunitaria ridotta, dovuta all’impiego di una forte terapia immunosoppressiva, a un difetto genetico o ad altre cause, possono non rispondere al vaccino.

Questo vaccino deve essere somministrato con cautela negli individui affetti da trombocitopenia o da ogni altro disturbo della coagulazione poichè in questi soggetti può verificarsi un sanguinamento a seguito della somministrazione per via intramuscolare.

Non sono disponibili dati di sicurezza, immunogenicità o efficacia, che supportino l’eventualità di sostituire Gardasil con altri vaccini HPV che non coprono gli stessi tipi di HPV.
Pertanto, è importante che lo stesso vaccino venga prescritto per l’intero ciclo di dosaggio. ( Xagena_2016 )

Fonte: EMA ( European Medicines Agency ), 2016

Xagena_Medicina_2016